E ora, come glielo spiego?
- StudioAssociatoÀgape
- 10 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min

Molti genitori vorrebbero proteggere i figli dalle situazioni difficili, da ciò che mette ansia, da ciò che spaventa, da ciò che può indurre tristezza, escludendo dalla loro vista quel pezzetto di mondo, evitandogli tutto quello che non rientra in un quadro di rassicurante serenità.
Ma ciò è sempre possibile? Ma soprattutto, è la strada giusta?
L’attuale situazione di pandemia, ad esempio, ha messo tutti noi in uno stato di preoccupazione costante, che è difficile da nascondere. In casa le informazioni passano frequentemente sugli schermi delle tv e dei cellulari, si parla spesso di quello che sta accadendo.
Davanti alle loro domande può capitare che si scelga di dire “non è niente, passerà”, “stai tranquillo, vedi, noi non siamo preoccupati”.
I bambini però percepiscono che qualcosa più di “niente” sta accadendo, ma da soli hanno difficoltà a dare un senso a tutte le informazioni che in qualche modo gli arrivano. Ciò può esporli ad ansia, stress, tristezza.
Come fare allora per parlare ai bambini del coronavirus ed aiutarli ad affrontare quanto stanno vivendo?

1) Ascoltare: incoraggiare il bambino ad esternare i propri pensieri sull’argomento, per capire che informazioni ha e con quali occhi guarda l’evento.
Attenzione a non essere incalzanti. L’obiettivo è segnalare che si può parlare delle difficoltà, non che si deve obbligatoriamente farlo!
2) Esprimere i sentimenti: aiutare il bambino a condividere ciò che ha dentro, ad esternare le proprie preoccupazioni. Per i più piccoli il gioco è un prezioso strumento, attraverso l’attività ludica il bambino può esternare pensieri ed emozioni. Può essere utile provare a riassumere con poche e semplici parole quanto il bambino tenta di esprimere. No ai fiumi di parole, creano distanza!
3) Accogliere: accogliere le emozioni che il bambino sta vivendo stando attenti a non negarle. Evitare quindi frasi del tipo “dai facci un sorriso, che non ci piace vederti giù!”. Può piuttosto essere utile condividere le proprie emozioni con il bambino: ad es. “anche la mamma a volte è un po’ preoccupata e quando mi capita mi aiuta tanto parlarne”.

4) Rassicurare: Le rassicurazioni devono essere concrete, bisogna spiegare al bambino cosa si sta facendo per proteggerlo e come lui può proteggersi. Invitiamolo a lavarsi frequentemente le mani; spieghiamogli che restando a casa le probabilità di contrarre il virus sono molto scarse.
Altrettanto importante è parlare di ciò che sta facendo il governo. I bambini devono sapere ciò che sta accadendo fuori; le spiegazioni permetteranno loro di sentirsi meno turbati e confusi dinanzi ai cambiamenti a cui assistono e assisteranno nel periodo a seguire. Naturalmente la quantità di informazioni da dare va calibrata in base all’età del bambino.
5) Offrire loro il dono del tempo: se vogliamo che il bambino parli delle proprie paure è necessario offrirgli tempo ed appoggio per farlo; le rassicurazioni devono arrivare dopo che ci sono stati ascolto, empatia e condivisione; se arrivano troppo presto e si palesano come troppo frettolose il bambino non avrà modo di esternare completamente i propri sentimenti.
Dott.ssa Maria Damiano
Psicologa - Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale

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