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GLI ANTICORPI DELLA MENTE

  • Immagine del redattore: StudioAssociatoÀgape
    StudioAssociatoÀgape
  • 15 apr 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

In questo momento storico cosi drammatico e surreale che la nostra società si ritrova a vivere, il nostro apparato psichico mette in atto tutte le strategie che ha a disposizione per fronteggiare una situazione fortemente stressante.

Ogni giorno potenzialmente siamo esposti a situazioni angoscianti, catastrofi naturali, possibili lutti o eventi dolorosi. In che modo la mente tollera tutto questo permettendo ad ognuno di noi di affrontare, più o meno serenamente, la vita quotidiana?


Anche la mente, come il corpo, ha i suoi anticorpi ossia una serie di processi che vengono messi in atto, in maniera automatica e inconsapevole, per fronteggiare pensieri, sentimenti ed emozioni spiacevoli che fanno parte della nostra realtà quotidiana. Questi “anticorpi” sono i meccanismi di difesa, che ci consentono di convivere con queste paure arcaiche e fronteggiare la realtà. Essi permettono dunque, se espressi in modalità adeguata, un sano e corretto adattamento all’ambiente.


In questa particolare situazione, dove la fonte della nostra paura è rappresentata da un

nemico invisibile, le due strategie più estreme che la nostra psiche potrebbe mettere in atto sono da un lato la negazione di un pericolo realmente esistente pur di non contattare la sofferenza che ne deriva, “il virus non esiste”; dall’altro, si potrebbe invece sfociare nell’onnipotenza, “non sarò mai contagiato”. Entrambi questi atteggiamenti, sebbene rispondano alla funzione di evitare il dolore che una situazione cosi spiacevole ci porta, rappresentano tuttavia soluzioni eccessive e disfunzionali.


Un’altra serie di possibili strategie che la mente mette in atto in questa condizione sono la razionalizzazione, che consiste nell’inventare spiegazioni rassicuranti, tuttavia non corrette, circa il fenomeno in corso, “è una semplice influenza”; l’intellettualizzazione, che ci fa invece rivolgere verso pensieri più astratti, spogliandoli dei loro aspetti emotivi per evitare di provare sentimenti disturbanti, “il virus è letale solo nel 5% dei casi”.



Forme più evolute di difesa rispetto a questa condizione spiacevole sono rappresentate dai meccanismi di repressione, che consiste nell’evitare intenzionalmente di pensare a problemi, esperienze o sentimenti in quel momento troppo disturbanti rimandandoli ad un momento più opportuno senza dimenticare il problema, come ad esempio scegliere di guardare il bollettino di aggiornamento soltanto la sera; l’altruismo, ossia occuparsi dei bisogni degli altri per combattere il senso di impotenza, come iniziative benefiche e solidali; la sublimazione, che si esprime nel canalizzare sentimenti o impulsi potenzialmente disadattivi verso comportamenti socialmente accettabili, come dirigere i sentimenti di collera verso espressioni creative-artistiche, ad esempio in cucina o bricolage.



Una delle più alte forme di difesa è l’umorismo grazie al quale l’individuo enfatizza gli aspetti divertenti o ironici del conflitto o della fonte di stress, cercando cosi di alleviare la tensione condividendo inoltre con gli altri tale possibilità, è il caso dei meme sui social; infine, una adeguata modalità di difesa in questa difficile situazione è l’affiliazione che consiste nella capacità di potersi rivolgere agli altri per ricevere aiuto o supporto, sentirsi meno soli ed eventualmente ricevere sia consigli che aiuti concreti.


L’utilizzo di questi meccanismi risulta dunque utile e funzionale per fronteggiare questo momento così delicato per ognuno di noi; la parola chiave ovviamente è sempre equilibrio. È importante state attenti a non si eccedere in una sola di queste strategie di difesa: l’uso rigido ed esclusivo di uno solo di questi processi può essere sintomo di debolezza della mente.


È necessario quindi auto-osservarsi e auto-monitorarsi in questo periodo, dove la cura di sé fisica e psichica è ancora più importante, tenendo presente che è sempre possibile rivolgersi agli esperti per tutelare il proprio benessere.


Dott. Vincenzo Martino

Psicologo - Psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico


Per prenotare una consulenza:

Dott. Vincenzo Martino 3334279607

Dott.ssa Maria Damiano 3294563672

Dott.ssa Carmen Dattoli 3347410500



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