L'alimentazione nei bambini: tra cibo ed emozioni.
- StudioAssociatoÀgape
- 26 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min

Oggi i Pediatri ci dicono che è importante educare i bambini a mangiar sano fin dai primi anni di vita. Le abitudini alimentari che si acquisiscono da o a 3 anni influenzano, infatti, il rapporto con il cibo anche in età adulta ed una sana alimentazione è il primo strumento di prevenzione per molte malattie croniche.
In cosa consiste l’educazione alimentare?
A partire dalla nascita il cibo rappresenta un’importante forma di comunicazione tra genitori e figli. Con l’allattamento il bambino sperimenta il legame affettivo con la propria madre. La poppata è un momento di profonda intimità in cui mamma e bebè iniziano a conoscersi. Si tratta di un dialogo fatto di sguardi, pause, versi e sorrisi. È così che inizia a costruirsi la relazione.

Dando nutrimento al bambino, dunque, non si soddisfa soltanto un bisogno fisico ma anche bisogni di cura, scambio ed affetto. Il rapporto cibo-emozioni nasce così dalle primissime fasi di vita.
In questo scambio relazionale è importante che la mamma impari a riconoscere i segnali del bimbo e ad aver fiducia in questa comunicazione. Il neonato così come il bambino ha strumenti di autoregolazione a cui si affida attraverso l’istinto.
Un neonato che lascia il latte nella bottiglina o un bambino che serra la bocca davanti alla pappina possono muovere nella mamma ansie o addirittura angosce, della serie “se non mangia muore!”.

Così si inizia ad insistere, escogitando di tutto pur di far mangiare il piccolo. Insistere però significa forzare un sistema biologico evolutivo. Mostrarsi dispiaciuti o in ansia può far passare il messaggio al bambino che non sia amato a causa del suo rifiuto.
Cosa fare?
È importante che la mamma riconosca come proprie le ansie e si metta in ascolto dei bisogni del bambino: può avere meno appetito di quanto lei immagina, può avere ritmi che lo portano ad avere appetito diverso nei vari momenti della giornata, può non essere pronto ad un determinato alimento.
Man mano che il bambino cresce fa esperienza di alimenti diversi dal latte, ed il legame emotività-cibo che abbiamo visto nascere con l’allattamento resta e viene addirittura arricchito!
Nella quotidianità i genitori preparano e portano in tavola piatti diversi, trasmettendo ai figli valori, tradizioni, pensieri e gusti che hanno un importante ruolo nella costruzione identitaria del bambino.
Inoltre attraverso il cibo si continuano a creare legami ed a comunicare affetti: con i pasti si condividono momenti, odori e sapori che contribuiscono al senso di appartenenza familiare e sociale.

Dunque i genitori rappresentano il principale modello di riferimento per quanto concerne l’alimentazione, prima che gli altri fattori socio-ambientali inizino ad avere peso. La famiglia è l’esempio che il bambino seguirà e suo compito è quello di presentare un’alimentazione sana ed equilibrata. Se la famiglia mangia bene, lo farà anche il bambino!
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